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American Society for Testing Materials, sigla che designa l’ente statunitense che si occupa della creazione, redazione e pubblicazione delle norme e dei metodi di analisi e di prova delle differenti tipologie di materiali. Molto autorevole a livello mondiale, in Italia le sue norme sono state recepite dell’UNI.
Il marchio CE denomina un insieme di pratiche obbligatorie per le merci per le quali esiste una direttiva comunitaria che include, tra l’altro, l’applicazione di un simbolo con le lettere “CE” sul prodotto. Il marchio CE viene apposto direttamente dal fabbricante di un prodotto regolamentato nell’Unione Europea ed attesta che il questo è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive o dai regolamenti comunitari applicabili.
Il simbolo CE non ha un significato letterale dichiarato, quindi non è un acronimo, in quanto il termine “Conformità Europea” nelle varie nazioni dell’Unione si esprime con parole completamente diverse.
Le certificazioni sono attestazioni rilasciate da enti competenti che dichiarano la conformità a determinati standard produttivi rilasciati a organizzazioni o aziende che soddisfino un insieme di norme interne, nazionali o sovranazionali.
Nell’ambito delle materie plastiche le certificazioni più diffuse sono: IEC, EN, ISO.
La Carbon Footprint, impronta di carbonio, è un parametro utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un prodotto, un servizio, un individuo, un’organizzazione o un evento espresse, generalmente, in tonnellate di CO2 equivalente. Adottando come unità di misura, per quantificare l’impatto ambientale prodotto da qualsiasi tipo di gas serra, l’effetto associato all’azione inquinante della CO2.
È la sigla che identifica le norme elaborate dal CEN, Organismo di Normazione Europea (Comité Européen de Normalisation).
I Paesi membri dell’Unione Europea hanno l’obbligo di recepire le norme introdotte dal CEN. Per quanto riguarda l’Italia, esse diventano UNI EN.
La funzione di queste norme è quella di uniformare la normativa tecnica in tutti i paesi d’Europa.
Sono definite ETP (engineering technoplastics) quelle resine polimeriche termoplastiche che possiedono proprietà nettamente superiori ai polimeri plastici più comuni come il polistirolo (PS), il Poli-cloruro-di vinile (PVC), polipropilene (PP) e il polietilene (PE), definite “commodities”. Gli ETP o Tecnopolimeri, si distinguono per le loro qualità meccaniche, termiche e di stabilità dimensionale. Essendo più performanti delle commodities, vengono generalmente utilizzate nella produzione di oggetti con maggiore complessità e valore aggiunto, sostituendo spesso i materiali tradizionali come il vetro, il legno, il metallo in applicazioni tecniche e di sicurezza.
Tra gli ETP più noti e venduti troviamo al primo gradino l’Acrilo-Butadiene-Stirene (ABS), poi, salendo di temperatura, la lega PC/ABS, il Policarbonato (PC), le Poliammidi (PA) 6 e 6.6, il Polibutilene-tereftalato (PBT), il Polisolfone (PSU), la Polietereimmide (PEI), il Polifenilene-solfuro (PPS). All’aumento delle prestazioni termiche corrisponde una riduzione dei volumi di vendita. Per questa ragione i prodotti più performanti come il PSO, il PSU, il PPS, la PEI, il PEEK vengono definiti anche polimeri “esotici”.
Tra gli esempi di applicazioni realizzate con queste plastiche da ingegneria (Engineering Thermoplastics) o Tecnopolimeri (Engineering Tecnoplastics), troviamo la lega PC/ABS e l’ABS largamente utilizzati nell’industria automobilistica per le parti interne delle auto (cruscotti, modanature e bocchette), la lega PC/PBT (per la realizzazione di paraurti ad elevate prestazioni e parabole di fari per auto e per illuminotecnica), il Policarbonato (per le lenti dei fari per auto, nelle visiere e calotte per caschi da motociclista) le Poliammidi 6, 66, 12 commercialmente note come Nylon, utilizzate tra l’altro per la creazione di fascette elastiche, connettori, prese e spine industriali e accessori per scarponi da sci. Bisogna notare però che nel corso degli anni una delle commodities più note, il PP, ha subito una forte evoluzione tecnica, assumendo dignità di Tecnopolimero e sottraendo spazio all’ABS in molte applicazioni tecniche.
Commissione Elettrotecnica Internazionale: un’organizzazione internazionale per la definizione degli standard in materia di elettricità ed elettronica.
La IEC ha il compito stabilire gli standard riguardanti le unità di misura, in particolare il gauss, l’hertz e il weber. La IEC è stata la prima commissione a proporre un sistema di standard, il Sistema Giorgi, che intorno al 1960 si è evoluto nel sistema delle unità di misura del Sistema Internazionale.
IQ (Industrial Quality) è l’acronimo che contraddistingue i prodotti di alta qualità che 2Mila realizza per l’industria.
Nella fase di transizione dalle materie di origine completamente fossile a quelle totalmente bio, gli IQ rappresentano la soluzione intermedia quando non è possibile utilizzare solo materie prime di origine esclusivamente biologica. L’uso di materiali parzialmente riciclati consente di abbattere la produzione di anidride carbonica fino ad un valore del 50%, con prestazioni all’altezza delle necessità nella produzione di manufatti stampati.
Dall’inglese “International Organization for Standardization” è la più importante organizzazione operante a livello mondiale nella definizione di norme tecniche.
Ha sede a Ginevra, in Svizzera, ed è costituita da membri che appartengono ad organismi internazionali di standardizzazione provenienti da 164 paesi del mondo.
L’ISO coopera a stretto contatto con la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC), responsabile per la standardizzazione dei dispositivi elettrici ed elettronici, e con l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) per ciò che attiene alle norme tecniche nel settore delle telecomunicazioni.
Dalla sua nascita fino al 2019, l’ISO ha sviluppato 22683 norme tecniche internazionali.
L’ISO si è inoltre occupata dello sviluppo di differenti tipologie di documenti:
Regolamento dell’Unione Europea, del 18 dicembre 2006, relativo alla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. L’acronimo REACH deriva dai termini inglesi: Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizioni dei prodotti chimici).
La sua principale funzione è quella di migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti dalle sostanze chimiche promuovere e consolidare competitività e innovazione nell’industria chimica europea.
La Direttiva RoHS (dall’inglese: Restriction of Hazardous Substances, restrizioni di sostanze nocive), adottata nel febbraio del 2003 dalla Comunità Europea, è collegata alla direttiva sulla rottamazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche riguardante la loro raccolta, riciclaggio e recupero, per regolamentare lo smaltimento della grande quantità di tali apparecchiature al termine del loro ciclo di vita.
La direttiva RoHS è stata sostituita dalla Direttiva RoHS 2 il 3 gennaio 2013.
Underwriters Laboratories Inc. è un’organizzazione indipendente americana che certifica la sicurezza dei prodotti finiti e sviluppa test per la verifica dei prodotti industriali (materiali, componenti e strumenti), con particolare riguardo alla sicurezza. Crea procedure di verifica (test) di conformità e verifica la loro applicazione in tutti i principali paesi industrializzati del mondo. In particolare per le plastiche, ha prodotto la norma UL94 che comprende diverse prove di infiammabilità (accendibilità) e autoestinguenza. Ha anche prodotto la norma UL746B che verifica e certifica la “temperatura di lavoro continuo” o RTI (Relative Thermal Index), di qualsiasi materiale plastico, secondo differenti scenari elettrici. I risultati delle prove vengono raggruppati in quelle che in passato erano definite “cartoline gialle”, dove sono riportati i risultati ottenuti dal polimero o compound, nelle prove di: infiammabilità (classe) e di isolamento elettrico (indice), condotte con e senza prova d’urto dopo l’invecchiamento. Gli indicatori numerici non sono assoluti, rappresentano bensì una classe di appartenenza (range). I valori di RTI, simulano 100.000 ore (c.ca 10 anni) di operatività del materiale. Sono estrapolati con test di decadimento accelerato (curve di Arrhenius) in temperatura, ad un dato spessore (provino) che viene dichiarato in cartolina. Questi dati, seppur indicativi in senso assoluto, sono molto utili per i progettisti, i quali possono così inserire nei loro calcoli strutturali anche dei coefficienti di sicurezza aggiuntivi legati alla vita del manufatto. Il valore termico indicato nella cartolina (espresso in °C) considera infatti che alla fine delle 100.000 ore il materiale abbia ancora almeno il 50% delle prestazioni originali.
La famiglia Xvalue®Polymeric Compounds (marchio proprietario) di 2Mila è composta da materiali amorfi, come il Policarbonato e semicristallini, come la Poliammide 6.
Xvalue® rappresenta la sintesi di anni di esperienza acquisita a stretto contatto con gli stampatori e gli OEM di diversi settori industriali: dal settore automobilistico all’elettrodomestico, dall’elettrico all’illuminotecnico. I materiali di questa famiglia offrono prestazioni al top della gamma.
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